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Castel del Rio (BO). Un taglio drastico di alberi lungo la riva del Santerno nei pressi del ponte degli Alidosi a Castel del Rio ha fatto scattare una protesta che è cresciuta nelle settimane fino ad ottenere 1.500 firme su una petizione e, ora, domenica 17, ale ore 11, appuntamento per tutti coloro che hanno a cuore il fiume per un flash mob con musiche e parole proprio nei luoghi dello scempio ambientale.

Le parole sono quelle contenute nella petizione che ricordano come i lavori in quel tratto di fiume, partiti all’improvviso, si sono esauriti in pochissimo tempo, non prima però di un taglio drastico dell’80% dell’alberatura presente, e conclusi senza ripristinare le rive come previsto, lasciando dietro di sé un territorio devastato.

Un taglio che Arpae (Agenzia regionale prevenzione ambiente energia Emilia-Romagna), secondo la petizione, avrebbe autorizzato portando il taglio dal 40 all’ 80% non a fini idraulici, come specificato proprio sul nullaosta idraulico in calce alla concessione. Un percorso non certo trasparente che, nonostante le segnalazioni a carabinieri, Arape stessa, Ausl, Polizia provinciale, Forestale sono proseguiti a tambur battente fino alla situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti.

Così, dopo la petizione, arriva la musica: “Ho pubblicato il mio disco ‘Come un albero d’inverno’ in tempi non sospetti, fotografando alberi, paesaggi e personaggi della valle dove ho scelto di venire ad abitare qualche anno fa – ci racconta Luisa Cottifogli -. Mi sono ispirata agli inverni e alle montagne di tutto il mondo, ma anche agli Appennini che rimangono luoghi ancora quasi vergini, la cui meravigliosa biodiversità e peculiarità geologica attira studiosi da tutto il mondo. L’albero naturalmente è la metafora della vita dell’essere umano che conosce morti apparenti, periodi di difficoltà e di attesa e periodi di rinascita. Ora mi trovo da due mesi coinvolta in una disperata lotta per salvare gli alberi e le rive del fiume Santerno nel suo tratto montano (50 ettari lungo 4 comuni), bellissimo fiume con acqua pulita e limpida, frequentato da pescatori che praticano pesca no-kill e da gente che vi cerca un luogo ancora ricco di biodiversità e pace”.

Luisa nel suo tempo libero è anche guardia volontaria ed è proprio per questa attività che, casualmente. Ha visto i i macchinari di una ditta che stavano iniziando in sordina lavori di taglio sulle rive, con operazioni svolte senza rispettare le norme. “Da lì è iniziato da parte mia e di mio marito un lavoro di informazione delle autorità locali, di denuncia alle forze dell’ordine. Nessuno però ha osato sequestrare il cantiere come si sarebbe potuto e dovuto fare impugnando subito gli illeciti, i tempi della giustizia sono più lunghi di quelli di escavatori e motoseghe purtroppo. Abbiamo ricevuto minacce varie ma non ci siamo fermati. Allo scadere della concessione ora finalmente stanno arrivando pesanti sanzioni alla ditta, ma serve insistere per arrivare ai veri mandanti di questo scempio e perché tali lavori non si ripresentino più né sul nostro fiume né su tutti i territori d’Italia, il cui delicato equilibrio ecologico va salvaguardato. E’ troppo importante ora custodire il nostro territorio, sul quale dovremmo passare in questa vita come ospiti rispettosi, per poterlo trasmettere alle future generazioni migliore rispetto a come l’abbiamo trovato”.

Quella di domenica è una chiamata alla mobilitazione alla quale hanno subito risposto molti cittadini e diversi musicisti uniti in un questo flash mob, un incontro di musica unplugged sulle rive del Santerno, un canto per il nostro fiume deturpato, per i suoi tenti alberi tagliati senza un motivo, per la biodiversità delle rive trasformata in cippato. “Con l’aiuto di Gabriele Bombardini, chitarrista compositore mio coproduttore da anni, con l’apporto di due violoncellisti come Enrico Guerzoni e Mariano Bulligan, con l’intervento di altri musicisti come Carlo Maver, Barbara Piperno e l’aiuto di voci come quelle di Letizia Magnani e Rossella Cosentino, con le poesie di Daniela Visani e tanti altri che vorranno unirsi a noi.

Grazie all’apporto di queste persone Luisa canterà anche alcuni brani tratti da “Come un albero d’inverno” e “Ombra mai fu” di Haendel, un brano che parla dell’amore verso un Platano. “Alla fine inviterò tutta la gente a cantare con me e sarà il nostro canto per il Santerno e per tutti gli altri fiumi d’Italia in pericolo, a causa della nuova tendenza economica: il commercio di cippato per alimentare le centrali a biomassa. Quanto di meno ecologico a queste condizioni”.

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